Spettacoli

Una visita al Guglielmi

Visite guidate

11/01/2025 - 16:00


Una visita al Guglielmi

Visite guidate

12/01/2025 - 11:00


333 porcellini

testo Andrea Falcone
regia Giacomo Bogani
con Giacomo Bogani, Julio Escamilla, Elisa Vitiello
tecnica utilizzata: teatro d’attore

12/01/2025 - 17:30


La madre

Formula Rossa e Rossa Smart

14/01/2025 - 21:00


La madre

Formula Rossa e Rossa Smart

15/01/2025 - 21:00


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17/01/2025 - 21:00


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Pigiama per sei

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26/01/2025 - 21:00


Un autunno d'agosto

Teatro Guglielmi

28/01/2025 - 21:00


Amleto²

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30/01/2025 - 21:00


Amleto²

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31/01/2025 - 21:00


Patetica, un'autobiografia

Formula Sentieri paralleli

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OlegCaetani, direttore
Boris Belkin, violino

02/02/2025 - 21:00


Una visita al Guglielmi

Visite guidate

08/02/2025 - 16:00


Pagine

Il Teatro comunale Pier Alessandro Guglielmi venne inaugurato il 25 aprile 1886 con la rappresentazione dell'opera Maria di Rohan di Gaetano Donizetti, che tenne cartellone per 12 sere consecutive.  Massa contava allora poco più di 20.000 abitanti.
Nella seduta del 22 maggio 1868 il Consiglio comunale aveva nominato una Commissione consiliare composta di 5 membri con lo scopo di studiare la possibilità di realizzare un nuovo teatro nella città. Essa propose anche il nome di Teatro P. A. Guglielmi da attribuirsi alla nuova struttura per onorare la memoria di Pier Alessandro Guglielmi, celebre compositore di musica nato a Massa il 9 dicembre 1728. La Commissione preparò in breve tempo un programma finanziario, che prevedeva la partecipazione alla spesa da parte dei cittadini mediante la vendita dei palchi, mentre la decisione della costruzione venne adottata successivamente dal Consiglio comunale il 28 maggio 1872.
La Giunta incaricò subito l'architetto Vincenzo Micheli di Firenze, che già aveva diretto in gran parte l'esecuzione del Teatro di Pisa, della redazione del progetto che, una volta ultimato, piacque molto ai cittadini massesi che lo esaminarono nell'Ufficio comunale e riscosse il plauso e l'approvazione dell'ing. Cesare Costa di Modena, esperto interpellato dalla Giunta per il parere tecnico. Finalmente il 5 aprile 1877 il Consiglio comunale approvò la spesa per la costruzione, prevista in Lire 153.000. L'incarico della costruzione venne affidato all'impresario edile sig. Giovanni Taddei di Livorno. I lavori procedettero speditamente ed entro il 1880 ebbero fine le opere murarie, come starebbe anche a indicare l'iscrizione anno MDCCCLXXX fatta apporre dalla Giunta sulla facciata.
L'inaugurazione del Teatro, però, avvenne ben sei anni dopo e le ragioni di tale ritardo furono essenzialmente di ordine tecnico e finanziario: eseguita infatti l'opera muraria si dovette pensare alla dotazione del Teatro di tutte le attrezzature e strutture interne necessarie. Il Teatro costò certamente molto di più di quello che era stato preventivato e, per contro, la vendita dei palchi non dette quel sostanziale apporto finanziario che era stato sperato. Si dovettero aggiungere tutte le altre spese sostenute dall'Amministrazione per gli abbellimenti e le attrezzature: i meccanismi del palcoscenico, gli scenari, i camerini per gli attori, i corpi luminosi, il lampadario a 80 fiamme eccetera che fecero ascendere la spesa alle 190.000 Lire. Inoltre ci si dovette preoccupare di alcune lacune di progettazione riguardanti la sicurezza del locale.
Alla fine del 1881 risale la realizzazione del sipario storico, opera del pittore Annibale Gatti, rappresentante il trionfo di Pier Alessandro Guglielmi al Teatro La Fenice di Venezia. Ad ogni modo, fra lo splendore delle luci e il brillìo degli ori degli stucchi, le note di Donizetti cancellarono di colpo, la sera del 25 aprile 1886, le polemiche e gli affanni di oltre un decennio, riempiendo forse di malcelato legittimo orgoglio l'animo dei cittadini massesi presenti. La prima stagione di prosa si tenne lo stesso anno 1886: quattro Commedie nuovissime recitate dalla Drammatica Compagnia Sociale Romana diretta dall'artista Antonio Schiavoni. Presso le Stanze, concesse in affitto fin dal 1882 alla Società delle Stanze civiche, circolo con finalità ricreative per i soci, ove era originariamente ammesso anche il gioco delle carte e del biliardo, ebbe sede la scuola comunale di musica che il Comune mantenne seppure con grandi diffocoltà finanziarie. Nei locali delle Stanze avevano luogo conferenze e dibattiti. Stagioni liriche, recitals, prosa, serate di beneficienza, veglioni eccetera costellano l'attività del Teatro agli inizi del secolo. Per animare i gala si ricorreva talvolta anche al cinema muto, che allora muoveva timidamente i primi passi.
 Il Teatro fu in definitiva, seppure con alterne vicende, sempre il principale luogo d'incontro culturale della città, tale da giustificare pienamente i notevoli sforzi fatti per la sua realizzazione.

Notizie tratte dal volume Massa Città e Storia a cura del Comune di Massa.